Restauro

Restauro

Quando nel 2003 venni interpellato dalla Fondazione Giacomo Puccini, che già all’epoca gestiva la Casa natale del Maestro, per ripensare all’allestimento e redarre un progetto di restauro, accettai l’incarico con entusiasmo e, assieme a Gabriella Biagi Ravenni, direttore della Fondazione, iniziammo a rivedere tutta la disposizione della casa attraverso i documenti rinvenuti fino a quel momento, cercando di ricostruire l’ambiente in cui Giacomo Puccini era vissuto.

La prima fase del ripristino degli ambienti originali

La casa si presentava totalmente imbiancata, senza controsoffitti e con un percorso di visita che rendeva illeggibile la distribuzione degli ambienti e le loro funzioni.
Gli arredi presenti, oltre a comprendere quelli della donazione Dell’Anna che provenivano da case appartenute al Maestro, erano stati integrati con elementi totalmente incongrui che restituivano un’immagine fuorviante della casa.

Dalle scarne descrizioni che si trovavano nelle lettere di Giacomo, non si riusciva a capire il tono dell’abitazione, anche se le planimetrie antiche suggerivano un appartamento signorile.
Decidemmo di avviare una campagna di saggi sulle pareti che a nostro avviso dovevano conservare delle decorazioni. La sorpresa fu grande nel vedere che sotto l’imbiancatura apparivano, stanza dopo stanza, apparati decorativi assegnabili a varie epoche, ma tutte ascrivibili al periodo in cui visse il Maestro. Fu così che avemmo conferma delle ipotesi avanzate sulle funzioni dei vari ambienti della casa, trovando una assoluta rispondenza anche nelle parole scritte nelle lettere del Maestro.
L’accesso dell’appartamento è stato così ripristinato nella sala come al tempo di Giacomo e questo ambiente riccamente dipinto all’inizio dell’Ottocento ci dà subito la cifra decorativa della casa che aveva, come oggi si può vedere, un tono assai elegante.

Durante i lavori di discialbo sono comparse alcune crepe che ci hanno indotto a fare un esame statico delle murature e dei solai dal quale purtroppo è emersa una gravissima situazione che coinvolgeva non solo la Casa natale ma l’intero palazzo. È stato redatto un progetto di consolidamento del fabbricato da parte dello studio dell’ing. Stefano Caramelli che ha bloccato l’intervento di restauro sulla decorazione e sul riallestimento per dare la precedenza allo smontaggio dei pavimenti, al consolidamento delle travi e alla messa in opera di catene in grado di ridare solidità ai muri perimetrali che rischiavano il collasso.

L’interruzione dell’opera di riqualificazione

Al termine dei lavori suddetti e durante la fase di ripristino dei pavimenti smontati si sono dovuti interrompere i lavori a causa della sentenza del Tribunale che stabilì il passaggio di proprietà dalla Fondazione Giacomo Puccini alla nipote del Maestro, Simonetta Puccini.

Quest’ultima dopo qualche anno ha ceduto la proprietà alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che già aveva contribuito a finanziare i lavori condotti fino ad allora nella Casa, e che ha rinnovato l’incarico a chi scrive per poter concludere l’allestimento.
Sono così, ripresi i lavori, ultimate le sistemazioni delle pavimentazioni, rifatti i servizi igienici e concluso il restauro della decorazione.

Per completare questa fase è stato fondamentale l’aiuto dell’architetto Leonardo Casini, a cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha dato l’incarico di portare a termine i lavori secondo il progetto a suo tempo redatto dal sottoscritto e da Gabriella Biagi Ravenni.

La riapertura del museo dopo l’acquisizione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

La scelta di riaprire due porte tamponate e ricostruire una parete demolita alla metà del Novecento ha completato la ricostruzione fedele della casa del Maestro, che abbiamo provveduto ad arredare con i mobili, opportunamente restaurati, e appartenuti alla famiglia Puccini, integrando la ricostruzione delle sale con nuovi elementi come le vetrate che trasformano due ambienti in veri e propri spazi espositivi, rimettendo a norma alcune vetrine già presenti nel vecchio allestimento e creandone altre completamente nuove da inserire nelle due stanze dedicate all’esposizione dei documenti. A corredo della casa è un modesto ambiente ricavato nell’ammezzato, a servizio della cucina, in cui è stata ricomposta la soffitta di Bohème, grazie anche alla fattiva collaborazione del Teatro del Giglio di Lucca.

Nel riallestire l’abitazione abbiamo distribuito i mobili appartenenti alla famiglia nelle stanze seguendo la destinazione storica delle stesse: sala da pranzo, camera da letto, cucina, ecc. e disposto la riproposizione delle tende, scelte in funzione delle stanze, dei colori delle decorazioni presenti e in foggia dell’epoca, completando così la ricostruzione di questa dimora, che è in grado oggi, oltre a mostrare la collezione di preziosi manoscritti, di rare testimonianze pucciniane, nonché l’esposizione di eccellenti ritratti della famiglia Puccini, di farci capire dove viveva il Maestro nei suoi anni giovanili.

Glauco Borella (settembre 2011)